mercoledì 25 maggio 2011

La disabilità spiegata con i cartoni.

Spiegare ad un bambino cosa significa essere disabili, quali sofferenze non solo fisiche, ma soprattutto psicologiche ne conseguano, è un compito assai delicato e per nulla semplice. L’obiettivo che spesso genitori e scuole si prefiggono di raggiungere è far capire ai bambini che la diversità può essere una risorsa, una caratteristica non per forza negativa; il valore di una persona si misura dalla sua personalità e dalle relazioni. A tal proposito ha suscitato il mio interesse un progetto condotto e realizzato dalla televisione inglese BBC: Nick Park ha deciso, con il suo team, creatore del film animato Wallace&Gromit, proiettato nelle sale nel 2006, di ideare  una nuova serie di cartoni animati in cui tutti i protagonisti presentano una disabilità fisica; il titolo del cartone è “Creature Discomforts”. I protagonisti sono: Peg, un riccio, Brian, un cane bull terrier, entrambi su sedia a rotelle; Flash, un bassotto con un carrellino al posto degli arti posteriori; Tim, una tartaruga con le stampelle; Slim, un insetto stecco col bastone, e Spud, la lumaca con la sedia a rotelle motorizzata. L’idea è stata sviluppata da Park in collaborazione con l’istituto di beneficenza Leonard Cheshire Disability, con l’obiettivo di realizzare una campagna informativa ed educativa per affrontare in modo nuovo e avvincente le problematiche quotidiane incontrate dalle persone disabili, e avvicinare i bambini a tali questioni.                 Con il suo straordinario humour la serie animata ha pienamente raggiunto lo scopo per cui è stata creata. Tra le diverse gag rappresentate, una tra le più illuminanti è quella in cui il bassotto Flash con le rotelle al posto delle zampe posteriori, cercherà di lanciarsi da un ponte per fare “bungee jumping”, rifiutandosi di accettare la difficoltà di tale impresa.                                                                                                                            Un aspetto di particolare interesse è la modalità con cui la serie di cartoni è stata realizzata: gli ideatori hanno  scelto di utilizzare la tecnica “stop-motion” in cui i personaggi, interamente realizzati con la plastilina, sono mossi da personale esterno e filmati fotogramma per fotogramma, con diverse tecniche di esposizione della telecamera per ottenere i diversi effetti.  Alla fine tutti i fotogrammi ottenuti sono montati in sequenza.               I doppiatori dei vari personaggi sono stati scelti tra persone disabili, in modo da rendere più realistico e incisivo il significato del progetto. Mi sembra interessante riportare una frase dell’ideatore : “ l’idea di aver utilizzato persone disabili autentiche per ideare e doppiare i personaggi ha dato un’incredibile veridicità al tutto”. La speranza è che questo meraviglioso progetto aiuti i piccoli spettatori a sviluppare quella sensibilità che servirà, prima, durante l’adolescenza e dopo nell’età adulta, a relazionarsi con le persone  disabili. Una qualità che sembra mancare a molti giovani d’oggi, basti pensare ai più recenti episodi di bullismo nelle scuole.

Fonti: www.prodigio.it





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